Cos'è la profilazione etnica
La profilazione razziale o etnica è stata definita dal Consiglio d’Europa come “l’uso da parte delle forze dell’ordine, senza alcuna giustificazione oggettiva e ragionevole, di pregiudizi fondati sulla razza, il colore della pelle, la lingua, la religione, la nazionalità o l’origine nazionale o etnica quando procedono a operazioni di controllo, sorveglianza o indagine".
Esiste anche in Italia: basta andare in una qualsiasi stazione ferroviaria per vedere come i poliziotti o carabinieri fermano principalmente ragazzi neri. Basta leggere la stampa locale di una qualsiasi città per vedere quante volte i ragazzi “africani”, “pachistani”, “rumeni” o “probabilmente nordafricani” siano fermati e perquisiti. Ma nella vasta maggioranza dei casi queste persone, principalmente ragazzi ma anche ragazze, sono innocenti. Sanno che sono stati fermati semplicemente perchè sono diversi, perchè sono di una minoranza, e vivono l’episodio come atto discriminatorio.
In Inghilterra sappiamo da tempo che la probabilità di essere fermato dalla polizia se sei nero è nove volte più alta. Esistono dati anche in Francia, Belgio, Germania, Olanda e tanti altri paesi ma in Italia si tratta di un fenomeno invisibile; un dibattito ancora da iniziare.
Il progetto
“Progetto Yaya” è un progetto sulla profilazione etnica o razziale in Italia realizzato dal Coordinamento per Yaya e da Occhioaimedia-Cittadini del Mondo di Ferrara, in collaborazione con l’Università Goldsmiths di Londra.
Il progetto attuale, patrocinato dal Goldsmiths College, Università di Londra, che si svilupperà nel periodo tra gennaio e giugno 2023, prevede come primo obiettivo la raccolta e la realizzazione di un archivio di testimonianze che renda tangibile il fenomeno della profilazione razziale in Italia, dove ancora non è raccontata né indagata, al contrario di molti altri Paesi europei. A questo scopo è stato creato questo sito web (https://progettoyaya.org/) dove poter lasciare la propria testimonianza in forma anonima.
Un altro elemento chiave del progetto è la collaborazione con altre realtà nazionali ed internazionali che si occupano del fenomeno, per lo scambio di conescenze, esperienze e competenze. In questo ambito si colloca la collaborazione con “Account Hackney”, un gruppo di giovani attivist* londinesi che già da alcuni anni sono impegnat* nella lotta contro la profilazione razziale nella loro zona, Hackney appunto, con gli strumenti della consapevolezza, della ricerca e dell’azione sociale. La collaborazione avverrà tramite occasioni di incontro e confronto sia da remoto, come per la partecipazione di OAM alla conferenza di Account “Amplified Voices” tenutasi a Londra il 1° aprile, che in presenza, come i due workshop che avranno luogo uno a Ferrara ed uno a Londra.
Infine, a partire dalle testimonianze raccolte, dai workshop internazionali e dalle ricerche con la collaborazione di altri esperti, il progetto prevede la creazione di un toolkit per illustrare i risultati del lavoro svolto e le possibili strategie per fronteggiare il fenomeno, inclusa una guida su come comportarsi quando si viene fermati dalla forze dell’ordine, con l’obiettivo di indicare i possibili passi per azioni più sicure e combattere le pratiche discriminatorie.
Chi siamo
La redazione è formata da componenti del Occhio ai Media, Coordinamento per Yaya e Cittadini del Mondo Ferrara. L’obiettivo di questa raccolta di testimonianze è di rendere visibile la profilazione razziale in Italia, e di iniziare il dibattito.
Occhio Ai Media è un gruppo nato nel 2010 nell’Associazione Cittadini del Mondo di Ferrara che si occupa della segnalazione di articoli razzisti nella stampa italiana (sito: www.occhioaimedia.org).
L’Associazione Cittadini del Mondo è un un’organizzazione multietnica formata nel 1993 da cittadini di varie nazionalità con lo scopo di favorire l’integrazione e la tutela degli immigrati (sito: www.cittadinidelmondo.org).
Coordinamento per Yaya: il 21 ottobre 2021, Yaya Yafa, un giovane guineano di 22 anni residente a Ferrara, perde la vita in un terribile incidente al suo terzo giorno di lavoro all’Interporto di Bologna. In seguito a questo tragico evento, un gruppo di amici del ragazzo, insieme all’associazione Cittadini del Mondo, costituisce il Coordinamento per Yaya e organizza una manifestazione per onorare il ricordo di Yaya e rendere visibili il dolore e lo sdegno per la drammatica scomparsa.
In questa occasione si rinforza la motivazione per un’azione sociale rispetto alle ingiustizie legate a discriminazioni e razializzazione. Inizia quindi una prima raccolta di testimonianze da parte di persone che hanno avuto esperienze, spesso multiple, di profilazione etnica e inizia a prendere forma il successivo progetto che proprio alla memoria di Yaya viene intitolato.